Oggi giorno, l’attenzione del pubblico e dei media è sempre più rivolto verso l’alimentazione e la cucina. Spesso, la mancanza di conoscenza da parte di chi parla e dei media pone le basi per un’errata messa a fuoco dell’argomento principale: le calorie.
Troppo spesso infatti l’importanza alimentare viene ricondotta solo al quantitativo calorico apportato dal pasto, dimenticandosi dell’importanza che la natura dell’alimento e le tecniche di produzione e cottura hanno sul reale valore nutritivo. Una delle principali convinzioni di chi si avvicina al mondo della nutrizione dopo fallimentari tentativi di corretta alimentazione è che le calorie siano tutte uguali, e quello che è importante sia solo il “bilancio a fine giornata”.
Come esempio, 100 calorie di zucchero da tavola o 100 calorie di broccoli hanno un impatto metabolico sul nostro organismo estremamente differente. Ogni alimento, oltre che ad introdurre calorie modulate attraverso i 3 principali nutrienti energetici (proteine, carboidrati, lipidi), porta con se un carico di informazioni e di segnali che hanno la capacità di modulare il nostro metabolismo e la funzionalità cellulare.
Vitamine, fitonutrienti, minerali sono elementi fondamentali nel metabolismo cellulare e nella modulazione dell’espressione genica. La loro carenza all’interno dei cibi raffinati rappresenta una significativa perdita di qualità nutrizionale rispetto ad uno stesso alimento che abbia avuto un trattamento industriale minore, differenti tecniche di produzioni quali l’approccio integrato o il biologico oppure una tipologia di cottura più adatta a preservarne il corredo di micronutrienti.
Restando sempre sullo zucchero, a prescindere dall’ammontare di calorie introdotte, ha un effetto iperglicemizzante molto potente, che costringe il pancreas a produrre quantità elevate di insulina. Nel tempo, questa produzione eccessiva porta a insulino-resistenza, che come è ben noto è uno dei principali fattori predisponente il diabete e la sindrome metabolica.
Lo stesso carico calorico ripartito anche negli altri nutrienti o in carboidrati complessi come pane e pasta, non comportano una risposta sistemica simile a quella del semplice zucchero, provocando infatti un picco glicemico inferiore.
Moltitudini di studi hanno chiaramente dimostrato che le calorie non sono tutte uguali: un famoso studio svedese ha messo in relazione l’eccesso calorico di due gruppi di studio: il primo è stato sottoposto ad una quantità eccessiva di frutta secca, l’altro invece di caramelle. Confrontando i due gruppi si è capito che nei soggetti che assumevano caramelle, in poco tempo vi era stato un significativo peggioramento dei marker di patologia cardiovascolare, della funzionalità insulinica e un rallentamento del metabolismo basale. Nell’altro gruppo, a parità di calorie, c’è stato invece un accelerazione del metabolismo basale che nel tempo comporta una perdita di peso. Al di là degli ovvi motivi per cui la frutta secca sia migliore dei dolciumi, questo studio e i suoi analoghi servono a ribadire ulteriormente come un’alimentazione sana si ottenga selezionando ciò che si mangia, anche a fronte di eccessi calorici rispetto al proprio metabolismo.
Scegliendo cibi che siano naturalmente compatibili con il nostro organismo e la nostra fisiologia, riducendo al massimo le quantità di cibi raffinati o non sani si possono avere dei reali benefici che siano il primo passo verso un cambio ad uno stile di vita sano e naturale.