Il Biologico: una sicurezza in aumento?

Sono usciti in questo gennaio i dati sul settore biologico italiano, rilasciati durante la fiera Marca a Bologna. Negli ultimi 2 anni, il biologico ha aumentato del 44% il proprio volume di affari, per un valore totale di 3 miliardi di euro.
Molto alto è anche l’indice di penetrazione nelle famiglie: il 74% dichiara di aver fatto almeno un acquisto nell’ultimo anno.
Secondo le indagini di settore, il consumatore medio dell’alimento biologico è “giovane, con un’istruzione almeno superiore al diploma di maturità e con un reddito medio-alto“.

Dai dati di consumo sembra emergere quindi che il popolo italiano stia apprezzando sempre di più i prodotti di origine biologica.

E per quanto riguarda la salute? I prodotti biologici valgono davvero la differenza di prezzo con cui si propongono sul mercato rispetto ai concorrenti?

Come quasi in ogni cosa, la verità sta un po’ nel mezzo.

Indubbiamente ha il vantaggio di essere potenzialmente meno tossico, perchè meno ricco di pesticidi e anticrittogamici, andando a ridurre il rischio nel consumo. Nella vita quotidiana moderna siamo soggetti a contaminazioni di ogni tipo, quindi qualsiasi riduzione nelle quantità di cancerogeni con cui entriamo a contatto è da considerarsi perseguibile.

A discapito di quanto si crede però, non è vero che biologico voglia dire più ricco in vitamine e fitonutrienti. Una recente revisione della letteratura scientifica ha mostrato come non vi sia una differenza significativa in qualità nutrizionale tra le due tipologie di prodotti. Alcune produzione biologiche si sono mostrate superiori, altre invece inferiori. Il dibattito, da questo punto di vista, è dunque aperto.
Quindi biologico non equivale a salutare, semmai a “maggiormente salutare”.

L’alimento ha un contenuto di sostanze chimiche aggiunte dall’uomo minore rispetto ad un alimento che è stato prodotto con metodologie convenzionali.

Cosa significa questo? Che se vado matto per i biscotti a marchio BIO, ma ne mangio un intero pacchetto, mi farà male esattamente quanto un pacchetto di biscotti normali, dal punto di vista calorico e nutrizionale. Sono meno esposto a pesticidi, ma se scelgo alimenti poco salutari, per quanto BIO, faranno male allo stesso modo.

Scegliere BIO è si una scelta rivolta a tutela della nostra salute e dell’ambiente, ma a se stante non è sufficiente a garantirci una vita salutare.

Sul tema dei prodotti di origine animale, il discorso si complica leggermente.

Cosa significa un prodotto di origine animale BIO? Vuol dire che l’animale, nel corso della sua vita, è stato nutrito a sua volta con mangimi di origine biologica, ma non ci dice nulla riguardo al modo come sia stato cresciuto: in batteria o allevamento da terra (per il pollame), al pascolo o in stalla (per i bovini).
Il fatto che vengano nutriti con mangimi biologici non ci assicura che stiano mangiando alimenti adatti e naturali per la sua alimentazione, e che non siano una forzatura mossa da vantaggi economici. Non ci assicura che siano stati cresciuti senza l’ausilio di vaccinazioni forzate o rinforzati da ormoni della crescita.

E’ anche vero però che spesso le metodiche BIO si allontanano, per scelta dei produttori, dai sistemi di allevamento industriale, preferendo una produzione integrata.
Verificato che l’animale abbia avuto la possibilità di mangiare ciò che è naturale per la sua alimentazione, e che sia stato allevato senza le metodiche sopra descritte, un ulteriore certificazione BIO ci da rassicurazioni riguardo la qualità dei suoi alimenti.

Per riassumere, cosa dobbiamo imparare? Che un etichetta, un bollino BIO da solo non può darci la certezza di assoluto effetto benefico per la nostra salute, ma va sempre inserito coerentemente nella nostra alimentazione a seconda di che tipo di alimento sia. Anche i produttori biologici stanno perseguendo il loro lecito scopo di vendere (maggiormente lecito se nelle loro politiche considerano l’impatto ambientale e sulla salute dei loro prodotti).

Un prodotto in cui è stato ridotto il rischio non è un prodotto trasformato in uno che mi fa bene.

Quindi è sempre molto importante sapere cosa si sta comprando, cosa si sta finanziando pagando un prodotto BIO (minor depauperamento ambientale, tutela della biodiversità, ridotta esposizione ambientale a cancerogeni), senza lasciarsi convincere a priori dalla presenza di un marchio di produzione biologica.


Fonte dati
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